L’Europeo di pallanuoto che parte tra Zagabria e Dubrovnik mette in palio un solo cross per le Olimpiadi di Parigi. E’ più stimolante questo tipo di obiettivo che probabilmente il successo nella competizione continentale. Conviene anche Pino Porzio, campione olimpico nel ‘92 col mitico Settebello di Rudic e oggi direttore tecnico del Posillipo.
Period ancora in acqua quando gli azzurri trionfarono per l’ultima volta all’Europeo nel ‘95 a Vienna contro l’Ungheria.
«Io con mio fratello Franco, Ferretti e altri però uscimmo dalla nazionale l’anno prima – spiega -. Vincemmo la precedente edizione del ‘93 a Sheffield».
L’Italia è inserita nel gruppo con Georgia, Ungheria e Grecia. Magiari ed ellenici sono già qualificati per i Giochi parigini. L’esordio è domani, giovedì 4 gennaio, alle 17 contro i georgiani.
«Siamo una squadra forte ma non dobbiamo fidarci di Grecia e Ungheria che già sono a Parigi. I georgiani sono dignitosi ma nulla più. La selezione di Atene ha una squadra importante in prospettiva con giovani già pronti per i migliori palcoscenici. Da Budapest arrivano con una sorta di formazione B che però non farà nessun tipo di regalo e sarà ugualmente competitiva: 6 giocatori maturi e poi dei ragazzi da sperimentare».
Quali le prospettive per l’Italia di Sandro Campagna?
«Interessanti certamente. Bisognerà però primeggiare per evitare ai quarti incroci scomodi che potrebbero ostacolare il nostro percorso. Nel caso l’Italia non dovesse spuntarla c’è un altro varco per la conquista del cross olimpico: ai Mondiali di Doha (4-17 febbraio) saranno messi in palio altri 4 ingressi. Mi sembra un buon piano B. Certo, meglio arrivarci subito».
Ci descriva la nostra Nazionale…
«Una squadra matura, non fatta da ragazzini. Eterogenea, con giocatori differenti. Di Fulvio è un fuoriclasse assoluto. Condemi un giovane validissimo. I due mancini Echenique e Damonte sono competitivi. Abbiamo buoni giocatori offensivi come Bruni, Marziali e Velotto. Cannella, Fondelli e Presciutti sono affidabili. Del Lungo è un portiere esperto».
E in proiezione olimpica il Settebello è pronto, attrezzato per competere anche contro le forze d’oltreoceano?
«Assolutamente, conosco il mondo della pallanuoto americana per aver allenato diversi anni il Canada. Siamo forti, non dobbiamo temere nessuno. Se giochiamo come sappiamo anche a Parigi potremo fare una bella figura».
La Serbia con il suo fuoriclasse Mandic spaventa?
«Non mi sembra così dominante. Io metto Italia, Spagna e Grecia, ovvero le squadre mediterranee, tra le prime non solo in Europa; un gradino sotto la Croazia che è il paese ospitante e il Montenegro».
C’è da capire tanto sul metro di giudizio arbitrale in questo Europeo. Il cambio di guardia nella commissione tecnica della World Aquatics, composta anche da dirigenti slavi, spinge per un ritorno al gioco fisico.
«Ecco, qui io mi allontano da questo tipo di punto di vista perché ritengo, come altri d’altronde, che la pallanuoto deve essere una disciplina dinamica e soprattutto tecnica. Io sono per la velocità e la strategia. Oggi c’è più movimento in vasca. Le botte da orbi non mi sono mai piaciute e mi auguro di non vedere già in Croazia un ritorno al passato con picchiatori o provocatori che non giovano al magnifico spettacolo che è capace di offrire il nostro sport. Va migliorato in questo senso l’orientamento, la mentalità».
La scuola napoletana di cui lei è un illustre esponente non finisce di produrre talenti.
«Certamente, abbiamo Velotto della Canottieri Napoli che gioca in Francia e poi Renzuto, un ottimo giocatore cresciuto proprio nel nostro vivaio così come Dolce allevato prima a Salerno e poi con noi e la Canottieri. Stiamo lavorando per portare il Posillipo ai vecchi splendori. Oggi la pallanuoto però non è fatta solo di scuole e di buoni istruttori ma anche di finances che poi producono strutture migliori. La Germania, non un paese che si affaccia sul mare e senza grande background, sta crescendo moltissimo sotto questo aspetto. E l’esempio più calzante».
La rivedremo in panchina? Magari nel Settebello del futuro?
«Oggi sono un direttore tecnico e sono contento così. Non ho mai smesso di aggiornarmi tecnicamente: la pallanuoto resta il mio mondo. Faccio i miei auguri agli azzurri e li sosterrò da casa».
LA SCHEDA
Scattano domani, giovedì 4 gennaio, gli Europei 2024 di pallanuoto e comincia per il Settebello di Sandro Campagna un anno olimpico costellato di appuntamenti. In Croazia c’è già in palio un cross per le Olimpiadi di Parigi, oltre agli ultimi tre posti per i gironi dei Mondiali di Doha. Si gioca anche a Dubrovnik e la finale per l’oro è in programma martedì 16 gennaio alle 20.45 a Zagabria. Tutte le partite dell’Italia saranno trasmesse in diretta da Raisport HD. Gli azzurri, che arrivano a questo appuntamento dopo aver vinto la Sardinia Cup e il Quattro Nazioni di Malta (6 vittorie in altrettante partite, di cui quella a Cagliari col Montenegro dopo i tiri di rigore) giocano la partita d’apertura del torneo continentale giovedì 4 gennaio alle ore 17.00 con la Georgia.