La valanga continua advert ingrossarsi: Chiara Ferragni appare sempre più isolata, in crisi, travolta dall’inchiesta su pandoro e beneficenza. Giorno dopo giorno crolla la fiducia e la popolarità dell’influencer, contro la quale ora apre il fuoco anche Renzo Arbore, storico testimonial della Lega del Filo d’Oro, il quale cube la sua in un’intervista al Messaggero.
Arbore, 86 anni, interpellato sul caso-Ferragni ha spiegato come, a suo giudizio, si dovrebbe fare beneficenza: “È semplice. Con generosità e serietà. Senza mai mischiarla a operazioni commerciali. La credibilità è tutto”, taglia corto. Insomma, bisogna tenere separati i guadagni dalle opere di bene, in modo netto e inequivocabile.
Parlando della sua esperienza, Renzo Arbore ha aggiunto: “Io percorro tutta l’Italia, ho visto tanto, ma lì alla Lega del Filo d’Oro c’è un gruppo serio, onesto, appassionato. Anche questo mi ha conquistato!”.
Poi, considerazioni su se stesso e sulla sua carriera. Arbore spiega che oggi vuole difendere più di tutto “la mia anima musicale perché quella televisiva è stata talmente prepotente che si è mangiata tutto il resto. In trent’anni, dal 1991 al 2021, con l’Orchestra Italiana ho fatto più di 1600 concerti in giro per il mondo facendo riscoprire a tutti il fascino della canzone napoletana classica. Aver rilanciato questo patrimonio unico mi inorgoglisce”, conclude Renzo Arbore.