È ormai evidente che il sindaco di Terni Stefano Bandecchi non ha il senso del limite, né quello delle istituzioni, caratteristica che ricorda altri personaggi prestati a incarichi pubblici convinti che la politica sia la loro personale enviornment: loro i toreri e il resto del mondo il toro da infilzare, insomma il genere «io sono io e voi non siete un c…», situazione che può evocare, a scelta, una commedia becera o il teatro dell’assurdo.
Alla guida di Terni dallo scorso maggio, l’imprenditore, fondatore dell’università telematica “Niccolò Cusano” e segretario nazionale di Alternativa popolare, sta accumulando un repertorio di dichiarazioni che lascia sconcertati per toni e argomentazioni che hanno poco a che fare con l’attività amministrativa e molto con i suoi suggestivi convincimenti, come quello secondo il quale «in Italia escono cervelli e tornano coglioni».
Ma è nei suoi giudizi sulle donne che Bandecchi dà la migliore rappresentazione di sé, con espressioni sessiste che il sindaco rivendica confermando le preoccupazioni di chi, da destra come da sinistra, ne chiede le dimissioni. «Un uomo normale guarda il bel culo di una donna e forse ci prova anche. Poi se ci riesce se la tromba. Se non ci riesce, invece torna a casa» ha detto ieri in consiglio comunale mentre si discuteva un documento sul contrasto alla violenza di genere, scatenando un putiferio e provocando l’abbandono dell’aula da parte delle opposizioni.
È stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso dopo che, nel novembre scorso, in un’intervista rilasciata a Fanpage dopo l’uccisione di Giulia Cecchettin, Bandecchi aveva commentato: «Lei ha mai tradito la sua fidanzata? Deve cominciare a tradirla, se no non è un uomo normale. Prima o poi la ammazza». Ieri, rispondendo alla consigliera di Fratelli d’Italia Cinzia Fabrizi, che aveva criticato quelle parole, ha rincarato la dose: «Tutti gli italiani maschi mi hanno capito, almeno quelli normali e per normali intendo sani di mente. E tutte le femmine normali mi hanno capito».
Al contrario di quanto il sindaco pensa, però, considerata la sua concept di normalità è difficile capire il raffinato pensiero politico che, accusano le opposizioni, ha ridotto il consiglio comunale a «una bettola». Ma ancora più difficile purtroppo è immaginare che Bandecchi, il quale continua a ostentare una (non) invidiabile autostima, reagisca vergognandosi – come gli si chiede – advert accuse e proteste. Del resto, la sua duplicate non lascia dubbi sull’elevato tasso di narcisismo che gli impedisce di riflettere sulla volgarità delle sue parole: «Se mi volete esiliare, per favore mi mandate all’Elba? Perché vorrei fare lo stesso percorso di Napoleone». Non resta altro che rispedire al mittente la frase rivolta ai detrattori che da ieri pomeriggio campeggia sul suo profilo X: «Il mondo è pieno di disadattati che pensano di essere uguali alle persone intelligenti e questo è molto pericoloso». Parole sante.