Quasi due milioni di persone seguono la tiktoker napoletana Rita De Crescenzo, che la scorsa notte insieme a una cinquantina di persone tra parenti, amici e fan ha protestato davanti a una caserma dei vigili urbani, che poco prima avevano rintracciato il figlio minorenne, che le period stato tolto dai servizi sociali e collocato in una casa famiglia, da dove però period scappato da mesi.
Rita De Crescenzo ha urlato e inveito, tutto in diretta social. «È uno scandalo», «una vergogna» e molto altro ha urlato davanti alla caserma, spalleggiata dalle persone presenti. Non è chiaro il motivo della protesta pare a difesa del figlio, che ha 16 anni, fa la terza media e che ora verrà riportato in casa famiglia. Il ragazzo, che lei chiama Kekko, è più volte citato nelle storie della signora, che parla di «accanimento» e «abusi grossi».
A gridare a sua volta allo scandalo è il deputato di Alleanza Verdi-Sinistra, Francesco Emilio Borrelli, che negli anni ha più volte censurato gli atteggiamenti di De Crescenzo: «Questa è la parte peggiore di Napoli» afferma. È lo stesso Borrelli a ripostare sui suoi profili social alcuni dei video della tiktoker e a ricostruire la vicenda, spiegando che il figlio della donna è stato fermato dai vigili urbani mentre guidava uno scooter sul lungomare di Napoli senza patente.
È stato dunque multato, ma dai controlli successivi è emerso che su di lui c’period una segnalazione di rintraccio, essendo fuggito dalla casa famiglia cui period stato affidato «perché non si presentava a scuola e non period ben seguito dai genitori».
Il ragazzo è stato quindi portato negli uffici della Polizia locale di Santa Maria del Pianto, dove poco dopo sono arrivate una cinquantina di persone, con in testa la mamma-tiktoker, che all’esterno della caserma hanno iniziato a gridare e inveire, pubblicando i video della protesta. «Questa – il commento di Borrelli – è la parte peggiore della nostra città, spiattellata in bella mostra su tutti i social community. Video in cui De Crescenzo grida “vergogna” contro i nostri uomini e donne delle forze dell’ordine che stanno facendo solo il loro dovere o in cui racconta falsità sulla vicenda che riguarda il figlio. Video in cui Rosario, altro figlio della tiktoker, minaccia di andare a riprendere il fratello ovunque lo porteranno o in cui dedica una “fiamma” a me e a tutte le persone che si stanno occupando di questo caso. Video che sono stati addirittura sponsorizzati a pagamento per diffondere a più persone possibili bugie, falsità, offese, minacce e accuse contro le istituzioni, le forze dell’ordine e la magistratura».
Secondo il deputato Borrelli, «la piattaforma TikTok ha completamente perso il senso della misura nel consentire che questi video vengano sponsorizzati, quando invece dovrebbero essere soltanto rimossi».
L’arresto, poi il successo su Tik Tok e il negozio di cosmetici
In un’intervista a Le Iene raccontò che aveva 12 anni quando rimase incinta di un uomo del clan dei Contini. Nel 2017 venne arrestata per spaccio di droga del clan Elia, in cui period coinvolto anche il figlio 12enne: dopo quelle accuse, perse la potestà genitoriale.
Poi il successo sui social. «Stavo litigando con una signora e da qui le ho detto: “Ce la fai a combattermi? Mettiti la fascia in fronte e scendi in campo. Svergognata”». È diventato un tormentone e lei si è ritrovata a incidere una canzone che canta nelle feste personal. «Guadagno 12mila euro al mese – racconta a Le Iene –. Fatturati, pago l’Iva». E tra una balletto, un videoe una notte davanti alla caserma, ha aperto un negozio di cosmetici, lo “Svergognata Store”.