Roma, 9 gen. (Adnkronos) – “Non c’è nessun Piano Mattei che possa evitare che ci sia un flusso migratorio dall’Africa verso l’Italia. Dove si innescano processi di sviluppo, questi normalmente fanno sì che la nuova generazione sia più acculturata, abbia maggiori capacità professionali e sia quindi più invogliata a migrare verso l’Europa; chi vive nella miseria e nell’ignoranza non sa cosa c’è al di là del mare e difficilmente parte”. Lo ha ffermato Massimo D’Alema, ospite a Tagadà su La7.
“Un fenomeno di questo tipo -ha aggiunto l’ex premier- va governato con intelligenza e le persone che arrivano vanno indirizzate a corsi di lingua e formazione professionale nei settori dove possono essere utili allo sviluppo della nostra economia. Con questo e riconoscendone i diritti le persone si integrano pacificamente e non appaiono un elemento di minaccia e di disturbo. Anziché strumentalizzare questo tema per evocare emozioni, fare propaganda e, in generale, dire sciocchezze, dovrebbe diventare il tema di politiche pubbliche condivise volte a valorizzare la risorsa umana dell’immigrazione. Sono giovani che vengono in un Paese vecchio, danno energia e un contributo sempre più importante all’economia”.
“Purtroppo -ha concluso l’ex premier- molti non vogliono stare da noi, siamo un molo nel Mediterraneo e la gran parte se ne va, quando ne avremmo bisogno in tanti settori. Nel 2022 sono sbarcate 120mila persone (la cosiddetta ‘invasione’) ma nello stesso anno 130mila stranieri hanno lasciato il nostro Paese. La loro principale aspirazione è andare through”.