Thursday, May 9, 2024
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Meloni accetta le dimissioni di Sgarbi: “Scelta corretta, lo incontrerò”. Poi torna sul caso Tavares-Stellantis: “Governo sempre aperto agli investimenti”. Sulla proposta di Schlein sulle carceri: “Non mi vede d’accordo”

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«Se il governo ritiene di chiedermi le dimissioni speedy, può chiedermelo e io posso anche darle, e le darò. Ma in questo momento per presentare il ricorso» al Tar contro la delibera Agcom, c’è una «procedura che richiede il suo tempo. Meloni non mi ha chiamato, e non mi sono sentito affatto solo, ma se vuole chiamarmi mi chiami e io farò quello che mi cube» ha detto questa mattina il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, a l’Aria che tira, su La7.

Pochi minuti dopo, Meloni risponde da Tokyo e conferma la sua volontà di allontanare il sottosegretario: «La scelta di Sgarbi di dimettersi è stata corretta, mi aspetto di incontrarlo a Roma per accogliere le sue dimissioni. Sgarbi ha potuto contare su un governo che ha atteso elementi oggettivi, ora spero che Sgarbi non pretenda che quello stesso governo sugli altri decida su elementi non obiettivi. Sarebbe eccessivo», ha sottolineato la premier. «Sgarbi si è reso conto che le dimissioni sono la scelta corretta. Accetto le dimissioni», ha aggiunto Meloni.

Durante la trasmissione televisiva Sgarbi aveva sottolineato: «Io mi sono dimesso, ma i tempi delle dimissioni sono in due tempi. Per ora sono autosospeso, non ho deleghe attive né voglio esercitarle, quindi non faccio il sottosegretario» e «ho dato incarico a uno studio di procedere con la valutazione delle incompatibilità che io continuo a ritenere che non esistono». L’intervento a distanza della premier però è inequivocabile che «trova corretta, dopo il pronunciamento dell’Antistrust» la scelta di dimissioni. Per Sgarbi sarà solo una questione di tempo. La premier attualmente in Giappone, per una visita istituzionale con il primo ministro Fumio Kishida in vista del prossimo G7, non sarà in Italia prima di mercoledì secondo la sua agenda.

Caso Stellantis
Durante un punto il stampa la premier è intervenuta anche sul caso Stellantis che continua a far discutere. Alla domanda di un giornalista se avesse letto l’intervista a Bloomberg al numero uno del gruppo Tavares, Meloni ha replicato: «Mi è parso, da quello che ho letto, abbastanza bizzarro, siamo sempre disponibili ed aperti a quello che porta posti di lavoro. Se poi si ritiene che produrre dove costa meno il lavoro sia meglio liberi di farlo». Poi continua: «Ho letto di alcune dichiarazioni di Tavares, non ho trovato questa intervista e mi sarebbe sembrato curioso, l’Advert di una grande azienda dovrebbe sapere che gli incentivi non possono essere rivolti a una sola azienda e che abbiamo investito negli ecoincentivi».

Proteste agricoltori
La presidente del Coniglio fa chiarezza anche sullo stato della protesta degli agricoltori. «Li abbiamo sempre incontrati, è uno dei principali mondi a cui rivolto attenzione, lo dimostrano i fatti, le leggi di bilancio con cui sono state aumentate le risorse, abbiamo rinegoziato il Pnrr portando da 5 a 8 miliardi i fondi per l’agricoltura». «Abbiamo fatto lo sforzo incentivi sul gasolio: abbiamo fatto il massimo possibile, un grande lavoro anche nella difesa dei prodotti di eccellenza come la famosa norma che vieta il cibo sintetico» ha aggiunto. «Si può sempre lavorare per fare meglio e di più, sono sempre disposta advert ascoltare le istanze».

Crisi carceri
Incalzata dai giornalisti italiani presenti in Giappone si è toccato anche del nodo carceri. «Se la segretaria Elly Schlein ritiene che il problema del sovraffollamento carcerario si risolva, come ha fatto la sinistra in passato, togliendo i reati io non sono d’accordo – ha detto Meloni. Penso che si risolva aumentando la capienza nelle carceri, assumendo e sostenendo la polizia penitenziaria come il governo ha fatto, perché è l’unica risposta seria che può dare uno Stato. Se non c’è abbastanza spazio, la scelta di togliere i reati per fare in modo che persone colpevoli non seguano il corso dei procedimenti giudiziari non mi vede d’accordo, ma del resto non sono di sinistra, come si sa».

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